Isabella Allende, Ritratto in seppia: considerazioni

Ho appena terminato Ritratto in seppia, di Isabella Allende.

Ho letto la versione edita dalla Universale economica Feltrinelli, magistralmente tradotta da Elena Liverani.

Ritratto in seppia è il secondo volume di una trilogia familiare appassionante che ci permette di sorvolare e rivivere quasi un secolo di storia.

Il romanzo, inizialmente, si dilunga parlando un po’ di tutti per ricongiungersi in un’unica storia: è in realtà la raccolta di memorie romanzate di Aurora Del Valle.

Ritratto-in-seppiaL’ho letto ignorando il legame con La figlia della fortuna e La casa degli spiriti e, nonostante ciò, il libro l’ho divorato.

Ho vissuto nei quartieri di Chinatown a San Francisco nel 1800, nella sontuosa casa di Paulina del Valle e sono stata sposata con Diego Rodriguez. Un excursus a tutto tondo dell’interessante vita di Aurora, Lai Ming, che tiene il lettore incollato dalla prima all’ultima pagina. Capace di commuovermi e non farmi sentire la fatica delle molte pagine lette.

E’ un libro che si può leggere d’inverno sotto un grosso piumone ma ti puoi portare anche comodamente al mare assaporandolo mentre i raggi del sole ti scaldano.

Un libro adatto a tutti i giorni dell’anno.

Se volete approfondire la trama vi consiglio la pagina dedicata di Wikipedia.

Lo consiglio? assolutamente si.

 

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